Una specie di felicità
Francesco Carofiglio - Una specie di felicità
Il dialogo tra Giulio d’Aprile e Dario Moretti, rispettivamente l’allievo e il maestro nel romanzo Una specie di felicità, di Francesco Carofiglio, in libreria nella nuova edizione economica Pickwick, è intenso, profondo sottile e inquieto. Il confronto-scontro tra i due fa da spina dorsale a questo bel racconto e tocca temi fondamentali, come quello dell’incomunicabilità, della ricerca della felicità, dell’ineluttabilità dei sentimenti.
La storia inizia quando Giulio, psicoterapeuta, incontra il suo nuovo paziente Dario Moretti, che è appunto anche un suo ex-professore che soffre di amnesia dissociativa ed è ricoverato, per sua stessa volontà, presso la clinica dove Giulio lavora.
Attraverso un dialogo che a poco a poco prende la forma di un duello, nel linguaggio della psicoterapia e della letteratura, Giulio cerca una strada nella mente di Dario per far ritrovare e ritrovare il coraggio di vivere. Perché a volte, per dirlo con le parole di Giulio, “non ci sentiamo in grado di fare una scelta. E allora ci chiudiamo in noi stessi. Scegliamo di chiuderci in un castello incantato piuttosto che affrontare il mondo”. Fino a quando decidiamo di farci aiutare e di cambiare.
Così dopo tante piccole e grandi infelicità, “prima o poi si arriva” a sciogliere i nodi dentro la nostra anima e assaporare finalmente una “specie di felicità”.
Ottimamente recensito dalla stampa e apprezzato da molti lettori, Una specie di felicità segue altri due successi dell’autore pubblicati entrambi da Piemme e presenti nel catalogo Pickwick: Wok e Voglio vivere una volta sola.
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