La ragazza nel parco
Gillian Flynn, autrice di “Gone Girl. L’amore bugiardo”, dice «Con i romanzi della Burke siete in buone mani, e i suoi personaggi femminili sono sempre fortissimi.»
E’ proprio vero. Il personaggio femminile di La ragazza nel parco, thriller di successo firmato da Alafair Burke (figlia del celebre scrittore James Lee Burke) è strepitoso. Olivia Randall, avvocato newyorchese, donna intelligente ed intrigante che viene coinvolta da un momento all’altro in un caso senza precedenti. Una mattina viene svegliata da una telefonata e non ha idea di chi sia la ragazzina che, dall'altro lato della cornetta, la implora di aiutarla. Ma basta un nome a farle capire. Jack Harris. Il famoso scrittore, padre della ragazzina, accusato di omicidio e ora in cella, in attesa di processo. Jack Harris è un nome che dice troppe cose a Olivia: perché Jack e Olivia hanno un passato. Un vecchio amore finito male vent'anni prima. Un amore di cui lei porta ancora dentro i segni e forse la colpa di aver lasciato che le cose andassero come sono andate. Di fronte alla richiesta della figlia di Jack, Olivia sa che non ha altra scelta. Aiuterà Jack. A costo di lasciare che lui dia sfogo a una vendetta tenuta a bada per tutti questi anni. Jack non ha un alibi, non ha testimoni, e non ha un motivo plausibile per essere dov'era quando qualcuno ha fatto fuoco nel parco, ammazzando tre persone. E ben presto Olivia sarà costretta a farsi una tremenda domanda: Jack la sta manipolando?
Un thriller psicologico (con anche un tocco di legal) magnetico che ti cattura dalla prima all’ultima pagina con un crescendo di forte tensione narrativa.
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