Harry Hole affronta L'uomo di neve
È secco e allampanato, porta improbabili anfibi che non toglie mai, ha amici che non vorreste mai a cena, fuma troppo e al primo problema si attacca alla bottiglia e soccombe all’alcool per almeno un paio di giorni, prima di risorgere con un’idea che gli slava la carriera e ce lo fa apprezzare ancora di più.
Perché Harry Hole è il protagonista che non ti aspetti di trovare, è l’esatto opposto dell’eroe politicamente corretto (per quanto nel dipartimento di Oslo sia l’unico a non essere corrotto e il primo a detestare le mele marce, le utilizza a suo vantaggio con biechi ricatti…), è tormentato fino all’eccesso, dipendente da tutto ciò che fa male e scappa da chi potrebbe salvarlo.
Impossibile non amarlo.
L'uomo di neve è quello che si può e si deve presentare come un capolavoro e spiegarne i perché qui vorrebbe dire svelarne la trama e sarebbe imperdonabile. Vi basti sapere che il tono serrato, la suspense, la qualità della scrittura non si allenta mai; che nulla di ciò che leggete nella prima parte del libro rimane tale nella seconda parte; che la capacità di giocare con le regole del thriller sono proprie solo di un grande scrittore; che fino alla fine non saprete cosa succederà, cosa ne sarà di Harry, del suo cuore infranto e ricucito, di una donna che ama e del suo coraggioso figlio adolescente.
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